martedì 29 marzo 2011

Knitting and Crochet Blog Week - Day 2

Il tema di oggi è: diamo uno sguardo a quello che facevamo un anno fa.. che cambiamenti ci sono stati?

Sicuramente in un anno, tra i vari progetti che ho realizzato, ho imparato tanti nuovi punti e diverse tecniche, soprattutto grazie al canale YouTube in cui cerco sempre di mostrare cose nuove.
Probabilmente una tecnica che mi ha molto entusiasmata è quella dell'uncinetto tunisino, che permette di ottenere una lavorazione simile a quella della maglia, ma utilizzando un particolare uncinetto, lungo quanto un ferro per la maglia. Prima di conoscerlo non potevo assolutamente pensare che con l'uncinetto si potessero riprodurre il diritto e il rovescio! 
Con questa tecnica ho realizzato una sciarpa proprio poco tempo fa, ma anche dei porta cellulare e ci sarebbe anche l'intenzione di farci un maglione o magari un gilet.. anche dei fingerless vanno bene! Infatti pochi mesi fa ho scoperto che con il tunisino si possono anche fare lavorazioni in tondo, senza cuciture e voglio assolutamente provarci al + presto!!

lunedì 28 marzo 2011

Knitting and Crochet Blog Week - Day 1


C'è un'iniziativa tra blogger di tutto il mondo che inizia oggi e durerà una settimana. L'ha creata Eskimi Knits, blog molto bello e interessante. Essenzialmente si tratta di una settimana in cui ogni giorno scriveremo su un tema comune, in modo da poter leggere diversi punti di vista sulla stessa tematica.
Non so se riuscirò ad essere così costante e a scrivere tutti i giorni.. ma è una sfida che mi intriga molto, quindi ci voglio provare!

Il tema di oggi è: storia di due lane.
Per chi pratica maglia e uncinetto è molto importante sapersi destreggiare tra i vari tipi di filati, anche per conoscere la loro resa quando si decide di iniziare un nuovo progetto.
Sicuramente la situazione della lana in Italia non è delle più felici.. e non mi riferisco solo al problema della vera e propria produzione (di cui ho accennato nel post precedente), ma anche a livello di reperibilità di filati diffusi in tutto il resto d'Europa siamo messi abbastanza male! Se una knitter volesse provare un filato che non sia il solito della Mondial, purtroppo deve sudare un po' tra i siti stranieri e fare calcoli col cambio euro-sterlina o euro-dollaro.. e poi aspettare prima che il tanto desiderato carico di gomitoli arrivi (sperando che la posta non perda il pacco!). 
Non ho assolutamente nulla in contrario alla Mondial, che secondo me produce anzi dei filati di qualità, ma purtroppo è il mercato italiano a non voler rischiare e presentare nuovi filati, forse anche complice la situazione economica degli ultimi anni!

Quindi inizierò questo post trattando di un filato diffusissimo ovunque, ma molto molto odiato! Sto parlando dell'acrilico. Perché così tanto odiato?? Chi non ha dimestichezza con la maglia forse non saprà che l'acrilico, essendo una fibra sintetica, non è un filato che si adatta al lavoro a maglia: non essendo elastico, rende la lavorazione difficoltosa, il risultato rigido e pruriginoso.. per non parlare poi del fatto che una volta indossato un maglione di acrilico, se malauguratamente ci sudi.. è finita!! Puoi lavarlo quanto ti pare, ma la puzza rimane!!
Voglio però spezzare una lancia in favore di questo filato così bistrattato.. infatti, oltre ad essere molto economico, l'acrilico ha anche un altro pregio: è l'ideale per gli amigurumi.. e se ve lo dice "la signora dei pupazzetti" (come mi chiama qualcuno...), vi potete fidare: la maggior parte dei miei pupazzetti sono fatti proprio con l'acrilico. Preferisco il cotone solo per progetti molto piccoli, tipo portachiavi e simili.
Di solito, i gomitoli che trovo io di 100% acrilico hanno tutti lo stesso spessore e li lavoro quindi con un uncinetto n. 2, un po' piccolo per quello spessore, ma questo mi permette proprio di avere un risultato molto solido e soprattutto di evitare la formazione di spazi vuoti tra le maglie, così quando imbottisco il pupazzetto non si vede l'interno.
Ultimamente ho sperimentato anche gli amigurumi a maglia e ovviamente l'ho fatto con l'acrilico.. ma è stato solo un tentativo, presto mi sono resa conto che lavorare l'acrilico coi ferri è davvero un'impresa impossibile!!! Non è per niente morbido e quindi si lavora malissimo.. sconsigliatissimo!!
Ma con l'uncinetto guardate che buoni risultati:


Per quanto riguarda invece difficilmente si trovano in Italia, adesso vi parlo di un gomitolone che quest'estate ho trovato in una merceria in Val d'Ultimo, My Socks 4-fach. Come suggerisce il nome, è propriamaente una lana per calzini, ma nulla ci vieta di farci qualcos'altro, cosa che ho fatto io, realizzando dei guanti. La lana è molto sottile e quindi bisogna necessariamente usare dei ferri molto sottili, che se da un lato rendono il lavoro più difficile, dall'altro sicuramente aumentano la bellezza dell'oggetto finito! Inoltre questo tipo di lana ha la particolarità di essere colorata in modo tale da creare da sola la decorazione e quindi è particolarmente utile per fare calzini o guanti eseguiti tutti con la semplice maglia rasata, soprattutto la prima volta che tentiamo questi progetti: meno fatica per noi, ma risultato sempre d'effetto :)!







domenica 13 marzo 2011

Praces Salaro: cosa c'è dietro il gomitolo?

Tempo fa, mentre facevo una ricerca per informarmi sui vari tipi di lana, sono capitata sul sito del primo allevamento nella provincia di Latina di Alpaca e capre Angora (da cui si ricava la lana Mohair, non l'angora, che viene invece da un coniglio). L'allevamento si chiama Praces Salaro e si trova a 60 km da Roma. Senza pensarci molto ho mandato un'e-mail all'indirizzo segnalato sul sito per avere informazioni sulla loro lana. Ho ricevuto subito una risposta con l'invito a visitare il loro allevamento.. offerta molto allettante per un'amante degli animali come me.. e dopo tante promesse e tentati viaggetti.. finalmente oggi ci siamo andati!! Siamo stati accolti da una famiglia molto attiva e generosa, che ci ha fatto subito sentire come se fossimo a casa nostra.

Il padre ci ha parlato della situazione dell'allevamento e dell'agricolutra nella provincia di Latina: una terra sfruttata male, che adesso soffre della coltura intensiva applicata per troppi anni. Ci ha spiegato i suoi tentativi di applicare al terreno una fertilizzazione biodinamica (senza nessun utilizzo di sostanze chimiche), che ci ha affascinato moltissimo. Ma soprattutto ci ha spiegato che questa idea di avviare un allevamento di alpaca è nata quasi per gioco (essendo lui un falegname), per un amore a prima vista con questo simpatico camelide. Inoltre ci ha permesso di avere il nostro primo incontro con una spinning wheel o arcolaio o filarino o macchina per filare che dir si voglia: lui ne ha trovata una antica e con la sua grandissima abilità ne ha costruita un'altra. Purtroppo però, non conoscendo nessuna persona che sappia filare, non hanno ancora capito bene il meccanismo di questa macchina così affascinante.. e allora ci abbiamo provato tutti, più volte.. coi piedi, con le mani, a piedi scalzi.. ma niente! Eppure guardando qualsiasi video di YouTube sembra un'azione semplicissima, quasi naturale... ma ci informeremo bene e ce la faremo!!

Le figlie ci hanno confessato che all'inizio non erano molto interessate all'argomento, ma poi.. col tempo sono state anche loro conquistate dalla dolcezza di questi animali e si sono interessate così a cosa poter creare con la loro morbidissima lana. Ci hanno mostrato quindi le loro creazioni: orecchini e collane in feltro o al chiacchierino ad ago, centrini e presine all'uncinetto, capi d'abbigliamento ai ferri e a macchina.. e un sacco di altre cose!! Veramente bravissime e piene di fantasia!

La madre ci ha deliziati prendendoci per la gola preparando con apparentemente estrema facilità un pranzo da leccarsi i baffi!! Finalmente ho mangiato il famigerato abbacchio, piatto tipico della tradizione romana, ma che non avevo ancora avuto la fortuna di assaggiare, pur vivendo nella capitale da 5 anni!
Ci hanno fatto vedere le loro lane tosate e cardate e poi il discorso è arrivato all'aspetto economico: dopo quello che ho letto sul blog The Wool Box, secondo cui gli allevatori italiani buttano la lana appena tosata perché i costi per pulirla sono troppo alti, loro ci hanno dato un'amara conferma. La loro lana non viene certo buttata, ma ha poco mercato. Le fibre sintetiche, costando molto di meno, vengono preferite dagli acquirenti.. ma io mi chiedo questa gente, che si accontenta di una sciarpa da 3 euro, non si chiede come mai i capi con l'etichetta "100% acrilico" costino così poco? Non si chiedono se queste strane sostanze non identificate (acrilico può essere una gran quantità di cose!) possano in qualche modo essere dannose per l'uomo? A quanto pare la nostra salute diventa ogni giorno sempre meno importante del nostro portafoglio! Non voglio certo criticare il modo in cui una persona spende i propri soldi, ma credo che in questo momento, in cui tutta l'Italia ha difficoltà economiche, forse l'unica scelta intelligente che possiamo fare è proprio scegliere prodotti 100% italiani. Io preferisco essere sicura di cosa compro e a chi do i miei soldi piuttosto che spendere poco per una cosa che può fare male al mio corpo e che è comunque di qualità scadente!

Infine, nonostante la pioggia, è arrivato il momento di incontrare i loro animali, che ci hanno accolto nel loro terreno molto amorevolmente e ci hanno annusato, permesso di coccolare i loro piccoli.. e fargli delle morbidissime carezze.. ma queste emozioni sono indescrivibili per iscritto o a voce.. lascio quindi parlare le foto:










Abbiamo passato una giornata intensa, divertente e che ci ha insegnato un sacco di cose. Sicuramente resteremo in contatto con questa famiglia.. e se siete curiosi andateli a trovare! Non ve ne pentirete!!!

Un grazie di cuore a tutta la famiglia Salaro :)