giovedì 30 settembre 2010

Tintura: primo risultato!!

Come promesso, eccoci qui a scrivere (a quattro mani) sulla nuova esperienza fatta lo scorso weekend.. perché le cose da dire sono tante, quindi uniamo le forze!

Cominceremo con il procedimento:
procuratevi, oltre ad un gomitolo di pura lana, quante più sostanze naturali potete!
Dal momento che le cose semplici non ci piacciono, noi abbiamo voluto subito provare a fare un gomitolo di più colori e ci siamo informate su cosa sia meglio usare. Essenzialmente qualsiasi radice, frutto, bacca e fiore che troviamo in natura fa al caso nostro :)!
Così abbiamo iniziato a guardare quello che avevamo in casa: ogni giorno facciamo il caffè, quindi abbiamo evitato di buttare la polvere una volta usata e l'abbiamo tenuta da parte.

Ne abbiamo racimolate 2 ciotoline.
Poi, c'erano un po' di radici di un tipo di barbabietola che cominciavano ad ammosciarsi un po' troppo, quindi non le abbiamo buttate!


Ed infine, abbiamo trovato dei fiori per strada (di cui però non abbiamo una foto!) e ce li abbiamo aggiunti!

La sera prima mettere ogni ingrediente in una pentola diversa e ricoprire col doppio dell'acqua, portare a bollore e far cuocere per almeno un'ora. Quindi lasciare riposare per tutta la notte (per avere un colore più marcato).


Il giorno dopo innanzitutto prepariamo la lana per la colorazione: srotolare tutto il gomitolo formando una matassa, legare le due estremità del filo e con un filo di altro colore legare la matassa in più punti, in modo da evitare che immergendola in acqua si aggrovigli tutta!

Quindi preparare la sostanza che servirà a fissare il colore:
usando radici o fiori, ecc.
1 parte di aceto
4 parti di acqua fredda
(noi abbiamo usato 8 bicchieri di acqua e 2 di aceto di vino bianco)

usando bacche
1/2 tazza di sale
8 tazze d'acqua fredda

Mettere l'acqua in una pentola e portarla a bollore. Quindi spegnere il fuoco ed aggiungere l'aceto. Fare raffreddare prima di immergerci la lana (altrimenti infeltrisce!).


Assicurarsi che la lana sia totalmente immersa nella soluzione e lasciarla riposare per almeno un'ora.

A questo punto togliere la matassa e sciacquarla per bene. Disporre i vari colori ognuno in un contenitore diverso filtrandoli (deve rimanere solo il liquido, anche se col caffè è un po' difficile!) ed immergerci la matassa. Fare riposare tutta la notte.. lo so, è dura.. ma il risultato appagherà di sicuro la nostra curiosità! E comunque dargli una sbirciatina ogni tanto è permesso, eh!!

Il giorno dopo munitevi di guanti di gomma e sciacquate con cura la matassa finché l'acqua non sarà limpida (io ho fatto anche un passaggio di sapone e uno di ammorbidente per togliere l'odore di caffè, che è molto forte) e mettete ad asciugare!!


..ed ecco pronto il vostro gomitolo :)!

Anche se dura alcuni giorni è un procedimento per niente complicato, ma anzi divertente! Sicuramente ripeteremo l'esperienza presto con nuovi colori!

Elisagurumi

Mica male come esempio di autoproduzione! ... certo, a metà visto che non abbiamo (ancora) filato il suddetto gomitolo, ma insomma... il risultato ci ha molto entusiasmato.
In un periodo in cui non si fa che parlare di riutilizzo, riciclaggio, consumo critico, azioni sostenibili, abbiamo trovato molto interessante la possibilità di mettere in pratica quanto la natura ci offre con i suoi colori e le sue sfumature.
Tradizioni millenarie (ormai sepolte sotto paroloni come tecnologia, industrializzazione, economia planetaria) ci dicono che i tessuti si tingevano con sostanze completamente naturali.... tra l'altro a costo zero!
Non dimentichiamo, poi, che nei propri panni ci si deve sentire bene, e purtroppo (nella stramaggioranza dei casi) dalla produzione del filato alla composizione di un capo d'abbigliamento si sviluppa un insieme di trattamenti con coloranti, conservanti, prodotti antitarme e affini che non sono certo un toccasana per la nostra salute. Tra l'altro, questi processi sono magicamente coperti da segreto industriale, tanto da rendere quasi impossibile capire quale prodotto in particolare ci ha fatto venire quel determinato prurito o quella fastidiosa allergia...
E allora non ci sono scuse, guardiamoci intorno, racimoliamo e coloriamo!

Prossimo obiettivo: riuscire ad ottenere il rosso! il viola! ... il verde!
Chissà... vi terremo informati.

Cappellaia Matta

8 commenti:

  1. Niente male, in questo modo si può personalizzare ancora di più il lavoro. Brave : )

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  2. esatto.. e soprattutto.. ti viene in mente di riciclare qualsiasi scarto! adesso sì che non avrò + sensi di colpa se mi marcisce una carota o una cipolla :D!

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  3. questi procedimenti di tintura in casa sono così coinvolgenti...e immagino saranno anche appaganti!complimenti per il risultato ;-)

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  4. sisi! coinvolgentissimi e appagantissimi!! credo che tra oggi e domani preparerò la tintura blu col cavolo rosso :D! non l'avevo mai visto né comprato.. l'ho scoperto documentandomi su quali piante tingono e l'altro giorno l'ho comprato! oggi ci ho fatto l'insalata ed in effetti tinge: senza cuocerlo, già l'acqua o la mia lingua erano azzurre :D!! non vedo l'ora!!

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  5. Wow, che bella questa idea, ci devo provare!!! Domanda, posso linkare quest'idea su "a-tutto-zigzago"??? A presto, Renata.

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  6. certo che puoi! se ci provi facci vedere i tuoi risultati :)!

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  7. Ok, oggi metto il link, ... ci proverò di sicuro! Non subito perché ho da finirer delle cose prima di partire ma appena torno ti farò sapere! Grazie ancora, Renata,

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  8. Brava!
    Che bel risultato, la cosa mi affascina. E' da tempo che vorrei tingere una lana di un arancio troppo psichedelico !, si tratta di lana d'angora, secondo te sarà possibile?
    Ancora complimenti, Tiziana.

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